La vigilia di Natale ho tentato la sorte e ho scelto di aprire una bottiglia di bianco di trent’anni.
Non una bottiglia qualsiasi perché, come sapete, vini bianchi che possano reggere un tale invecchiamento hanno bisogno di particolari cure in vinificazione ed affinamento.
L’affinamento in barrique di questo Umbro, prodotto dai Marchesi Antinori nella tenuta del Castello della Sala (foto in alto da http://www.antinori.it) e composto da Chardonnay ed una piccola parte di Grechetto, garantisce un struttura capace di resistere al tempo.

Ho stappato con cavatappi francese, a lame che fasciano il tappo, e sono rimasto impressionato dalla tenuta del sughero che, malgrado bagnato quasi totalmente, ha mantenuto consistenza ed elasticità.
Il colore, giallo oro, e la limpidezza mi hanno fatto ben sperare. L’assaggio ha confermato la sensazione: profumi con tendenza minerale, pietra focaia, e poi miele, confettura di frutta esotica, grande acidità ed una sensazione di burrosità. Caratteristica, quest’ultima, tipica degli Chardonnay dopo lungo affinamento che, tecnicamente, è frutto della fermentazione malolattica.

Questo tipo di fermentazione è usato in genere per i vini rossi. Nella maggior parte dei bianchi, che hanno i loro punti di forza nella freschezza degli aromi primari, non è utile. Ma il vignaiolo la utilizza se sceglie di produrre bianchi di struttura, con l’aiuto della barrique e di un vitigno come lo Chardonnay che ben digerisce questa pratica.
Alla fine dell’assaggio mi rimangono due sensazioni: stupore per aver sentito vivo questo vino ormai trentenne, ma anche piccola soddisfazione per averlo saputo conservare.