Il punto debole della bottiglia di vino è il sughero che, se di grande qualità, dopo quindici, venti anni perde elasticità, si impregna di liquido e può far passare l’aria ingenerando disastrosi processi di ossidazione.
Biondi Santi Tenuta il Greppo con il suo mitico Brunello di Montalcino, del quale si fregia essere l’inventore grazie al lavoro di Ferruccio Biondi Santi nella seconda metà dell’800 e certificato come tale da una commissione ministeriale nel 1932, inizia a ricolmare le riserve della fine dell’800 nel 1927 ad opera di Tancredi Biondi Santi.

Si controlla con esame visivo, olfattivo e gustativo che la bottiglia sia perfetta e la si colma con vino della stessa annata, tappo nuovo, nuova capsula e certificato che attesta la validità dell’operazione.

Dal 1990 a questo rito sono ammesse anche le bottiglie di proprietà dei clienti, ma a loro rischio e pericolo. Infatti secondo i dati presenti sul sito Biondi Santi, se mai le riserve di proprietà Biondi Santi sono risultate difettose, quelle dei clienti (circa 3000 espertizzate fino ad oggi) hanno presentato difetti e sono quindi state declassate nel 12% dei casi. Evidente è l’importanza della conservazione.
L’operazione ha un costo sia per i tempi di stappatura e rabbocco sia per il prezioso liquido utilizzato che, come nel caso della riserva 1955, è stato di € 6,81 al grammo e di norma servono dai 10 ai 15 grammi.
Con questo rito l’azienda ha ancora in cantina riserve del 1888 e del 1899, del 1925, 1945, 1955,1964,1968, 1969, 1970, 1975, 1981, 1983, 1985.
Le riserve sono state prodotte dal 1888 in 38 annate, solo nelle vendemmie eccezionali.