Inizia la corsa ai vini bianchi 2019 , “il vino bianco si beve giovane”, ” sei mesi, massimo un anno”… sarà vero?
Il mercato chiede e le case vinicole rispondono monetizzando il lavoro dello scorso anno ed è vero che le attenzioni in vigna ed in cantina consentono di uscire con vini già da ora gradevoli ma è anche vero che un affinamento di qualche mese non può fare che bene.
Si smussano gli spigoli acerbi, i colori divengono più caldi, si evolvono i profumi e le sensazioni tattili e se si ha la pazienza di saper aspettare alcuni prodotti danno delle grandi soddisfazioni anche a distanza di qualche anno.

Ricordo che anni addietro proposi ai soci Slow Food della nostra Condotta una cena a base di pesce con abbinamento di tre vini serviti coperti per giocare a scoprirne caratteristiche e provenienza, quello che non dissi erano le annate.
Un Soave ed un Verdicchio di Jesi di cinque anni ed un Pinot Bianco del Collio di dieci anni. I vini furono molto apprezzati e grande fu lo stupore di tanti quando, a fine cena , scoprimmo le etichette.
Acidità ancora presente ma non più dominante ad accompagnare profumi ricchi ed evoluti in vini nel complesso più equilibrati e soddisfacenti.
Il consiglio che vi do richiede, come dicevo, pazienza ma anche memoria: del bianco che più vi piace compratene sei bottiglie e apritene una subito e le altre a distanza di sei mesi l’una dall’altra per poter apprezzare l’evoluzione di un prodotto che vive la sua vita dall’infanzia fino alla maturità.