Bottiglie…

Bottiglie…

Appena passate le feste, ricche di libagioni, parliamo di bottiglie ma, per darci un po’ di tregua, di bottiglie vuote.

È nel ‘700 che il vetro, inteso come bottiglia dedicata, entra a far parte della storia del vino ed è opera degli inglesi che pur non avendo vigne hanno sempre avuto un gran peso nel mondo del vino;  interessi nella zona del Bordeaux, proprietà di cantine di Porto in Portogallo ed a Jerez de la Frontera e di Marsala, per non dimenticare i territori dei Caraibi con le distillerie di Rum.

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Dalle prime bottiglie dal corpo tondeggiante e dal collo lungo si passa alle forme più facili da maneggiare e stoccare.

La Francia è la prima nazione ad adottare il nuovo sistema in maniera innovativa con la fermentazione in bottiglia e la nascita dello Champagne. Dopo tante prove e tanti vetri esplosi si producono bottiglie di vetro più spesso e resistente atte a contenere le sei atmosfere del prezioso liquido.

La Francia dà forma e nome a due delle più diffuse bottiglie al mondo: dal Bordeaux la bordolese e dalla Borgogna la borgognotta; grazie ai viticoltori tedeschi del Reno nasce la classica ed affusolata renana da vino bianco.

Anche in Piemonte nasce una bottiglia tipica per Barolo e Barbaresco: l’albeisa.

Sempre britannica la capacità di 0,75 litri; sembra infatti che le casse da 12 bottiglie dovessero corrispondere a due galloni circa appunto nove litri.

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nonsolovini.it

1 Bordolese  2 Bordolese spalla alta  3 Champagnotta  4 Champagne cuvee  5 Renana

      6 Marsalese  7 Albeisa  8 Borgognotta  9 vini portoghesi  10 Porto  11 Anfora

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