Guardo articoli già scritti e dal passato emergono aneddoti gustosi.
Inizio dal dessert con la mousse al cioccolato che per richiesta di un anziano cliente divenne, tra l’ilarità dei commensali, un mouse al cioccolato.
Che dire di un militare che, chiedendo della composizione dell’insalata di mare, disse “Mi raccomando che sia senza militi” e le cozze, i mitili appunto, avrebbero a quel punto potuto ben abbinarsi al famoso capitone, anguilla con tre stellette.
Coppia formata da uomo premuroso e donna svogliata: eravamo ancora nel ristorante col terrazzo sul parcheggio sottostante, estenuante ricerca di un piatto che potesse piacere alla signora. Sciorinai tutta la nostra cucina di mare e toscana e, ad ogni descrizione, la signora rispondeva “Non mi piace”, “Non mi ispira”, “Dica qualcos’altro”, sempre con l’amorevole assistenza del compagno che, tenendole teneramente la mano, mi esortava con grande gentilezza ad accontentarla.
Alla fine, dopo mezz’ora e decine di piatti descritti, la scelta: spigola con cozze ripiene di gamberi e calamari in salsa al vino bianco.
All’arrivo della pietanza in tavola il dramma!
La signora guardò il piatto poi guardò il premuroso compagno “Non mi va…” disse e lui, con grande calma, prese il piatto e urlò “E mo mi hai rotto il …” e la spigola volò di sotto, preda di gatti felici.
Il ricordo più bello rimane, e qui ci metto del mio, il tagliolino al nero di seppia che mi consentiva, ovviamente con clienti assidui e conosciuti, di avere questo scambio di idee:
“Claudio vorrei qualcosa di leggero, sai la dieta…”
“Le consiglio senz’altro il tagliolino al nero di seppia, pasta all’uovo fatta in casa impastata col nero in salsa di seppie e gamberi.”
“Ma non sarà un piatto troppo ricco? Come dicevo la dieta…”
“Segua il mio consiglio: il nero sfina!”