E’ la stagione migliore per la pesca del nasello, che chiamiamo erroneamente merluzzo.
Il nasello fa parte della famiglia del merluzzo ma ha notevoli differenze nutrizionali e di dimensioni rispetto al merluzzo atlantico, padre di stoccafisso e baccalà, essendo leggermente più grasso ed arrivando ai 15 Kg contro i 100 kg del merluzzo.
Le carni delicate lo associano a cotture brevi e a diete leggere: chi non ricorda di aver mangiato nasello bollito in presenza di malattie!
Può essere cucinato all’acqua pazza, fritto o passato brevemente sulla griglia con cotture semplici e veloci.
Secondo me però la ricetta ideale è alla mugnaia:
il pesce sfilettato si passa nella farina e si rosola in poco olio e burro; mentre si impiatta, nella stessa padella utilizzata per la cottura si scioglie una noce di burro con il succo di mezzo limone e prezzemolo tritato. Con questa velocissima salsina si irrora il nasello e si serve.
Provate ad usare la farina di riso per esaltare la croccantezza della cottura.
Ho abbinato il Pinot Nero Rosé Ca’ di Frara dalla grande freschezza ed i tipici, delicati, sentori di frutti rossi di bosco.