L’evento astronomico dell’eclisse mi ricorda l’importanza della luna in un’agricoltura ormai quasi scomparsa, quella dei piccoli produttori artigiani.
Le insalate, i pomodori, i fagiolini, insomma tutti gli ortaggi che si sviluppano verso l’alto secondo la tradizione si piantano a luna crescente, mentre le carote, i ravanelli, le patate, ovvero tutto ciò che cresce sotto terra a luna calante.
Per quanto riguarda il vino l’imbottigliamento all’ultimo quarto di luna calante è più adatto a vini serbevoli e da invecchiamento, mentre il primo quarto di luna crescente è per i vini giovani e frizzanti; con la luna nuova è meglio non agire.
Di scientificamente accertato ci sono solo le maree, influenza della luna di carattere gravitazionale che, tra l’altro, risultano da un’interazione complessa tra luna, sole e terra; tutto il resto sembra un esoterismo degli antichi anche se un’eccezione semiscientifica è rappresentata dalla recente agricoltura biodinamica (Rudolf Steiner 1861-1925), che rispetta ritmi naturali e fasi lunari con interessanti risultati.
Questa luna romantica potrà farci sognare un ritorno ai piccoli produttori di una volta?