Delle sette isole Eolie, accomunate dal florido terreno di origine vulcanica, Salina è la più ricca d’acqua e di vegetazione e quindi la più fertile.
Famosi i suoi capperi, che sono un presidio Slow Food, e le sue uve: le bianche Malvasia, declinata nelle versioni secca e passita, Inzolia e Catarratto e le rosse Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio.
Cantine Colosi è una delle aziende agricole presenti sull’isola di Salina, dove coltiva i suoi vigneti da oltre 40 anni. Vorrei parlare di tre dei suoi prodotti, diversi ma con una caratteristica comune.
La Malvasia Secca del Capo fa la prima fermentazione sulle bucce, procedimento comune a pochi vini bianchi, e ne guadagna in struttura, cosa che potenzia l’insieme armonico di frutta esotica, agrumi e fiori. È ideale per accompagnare frutti di mare e crostacei.
Mix di Inzolia e Catarratto è invece il Salina bianco, vino morbido caratterizzato da profumi di pesca e fiori di ginestra, che si sposa bene con i primi piatti di pesce in bianco.
I due Nerelli danno vita al Salina rosso, vino caldo e persistente dai profumi di ciliegia matura, vaniglia e pepe, compagno ideale di carni, formaggi e sughi strutturati.
Caratteristica tipica ed interessante di questi tre vini, più nettamente avvertibile nel rosso, è la sapidità, quasi un gusto “salato”, che ne esalta gli aromi tipici. È lo stesso procedimento, questa volta fatto dalla natura grazie al mare che circonda la piccola isola, che fa il pasticcere aggiungendo un pizzico di sale alle preparazioni dolci.