Abbinamenti difficili, possibili e… utili!
Parlo ovviamente di frutta e verdure crude, visto che con la cottura cambiano anche gli ingredienti e gli abbinamenti diventano più agevoli: la differenza tra una scarola cruda in insalata e una scarola in padella con olive e peperoncino è evidente.
Nel mio vecchio corso da sommelier cosa abbinare a verdura e frutta era una domanda trabocchetto, perché la risposta era “nessun vino”. Ma andiamo per ordine. Premesso che sulle insalate effettivamente nessun vino è concesso, è simpatico l’abbinamento utile.
Se vi foste trovati a inizi novecento in una fraschetta romana in attesa di un buon bicchiere di frascati avreste commentato la gentilezza dell’oste che, in attesa del vino, vi avrebbe offerto freschi e croccanti finocchi. La situazione appena descritta è un classico abbinamento di utilità… per l’oste! Il finocchio infatti nasconde i difetti del vino rendendolo gradevole e consentendo di servire prodotti ormai andati.
L’acidità della frutta e del vino se rimangono separate contrastano, ma se cerchiamo di farle conoscere più da vicino abbiamo diverse interessanti possibilità.
Pesche bianche affogate nel vino bianco fermo o frizzante, antesignane del mitico Bellini, oppure pesche gialle nel vino rosso giovane e morbido. Palline di melone e cocomero fatte riposare a lungo in frigo con un buon prosecco fino a rubargli tutte le bollicine, per poi restituirle al primo morso. O infine rosse dolci fragole con rosso, dolce e frizzante Brachetto d’Acqui!