Dal finestrino dell’aereo, durante l’atterraggio, guardo giù e vedo una distesa di vigneti. Ad accogliermi al ritiro bagagli una bottiglia di vino delle dimensioni di una cabina del telefono. Fuori dall’aeroporto, al posto delle comuni aiuole, delle piccole viti appena piantate. Dove altro potrei trovarmi se non a Bordeaux?
In una città che si identifica così tanto con la produzione del vino ed è così attenta alla sua continua valorizzazione non poteva mancare un museo dedicato. Ma il progetto è molto più ambizioso: una vera e propria Città del Vino ha preso forma nel 2016 lungo le rive della Garonna.
Decido di visitarla e quello che mi colpisce subito è l’aspetto sinuoso della struttura, che può evocare la fluidità del vino, quella dell’acqua del fiume che le scorre accanto o ricordare un enorme decanter. La sensazione è comunque di perfetta integrazione nel paesaggio urbano e slancio verso il futuro di una tradizione antica e radicata.
Entro e mi ritrovo in uno spazio multifunzionale completamente dedicato al mondo del vino e rivolto davvero a tutti, turisti e bordolesi di ogni età. La mostra permanente rappresenta il nucleo centrale, attorno al quale ruotano tutte le altre attività, dalla sala lettura all’auditorium, dalle aree di ristorazione ai negozi.



L’esposizione è interattiva e non ha un percorso prestabilito, per cui posso scegliere liberamente come muovermi e su cosa soffermarmi. Mi ritrovo agli albori della storia del vino, ne seguo l’evoluzione nei secoli, visito vigneti di tutto il mondo e ascolto i viticoltori parlare del loro lavoro.
Ma la parte che preferisco è sicuramente quella che coinvolge i cinque sensi; mi concentro sull’olfatto. Cloche trasparenti contenenti gli alimenti più svariati emettono a comando i loro effluvi: la maggior parte passa abbastanza inosservata, ma alcuni mi colpiscono, evocando in me sensazioni, ricordi più o meno definiti. E credo non ci sia modo migliore per comprendere la degustazione nel suo aspetto più emotivo e personale.È proprio con una degustazione che concludo la mia visita, assaporando un calice di vino mentre osservo dall’alto il panorama della città.