Il Beaujolais Nouveau, che sarà sulle nostre tavole dal terzo giovedì di novembre, nasce quasi per caso intorno agli anni trenta grazie ad alcuni ricercatori francesi che studiavano un modo per conservare l’uva.
Sperimentarono coprendo la massa di grappoli con anidride carbonica, contando sull’assenza di ossidazione in assenza di ossigeno, ma è proprio il caso di dire che fecero i conti senza l’oste perché dopo alcune settimane si accorsero che era avvenuta una fermentazione, cosiddetta intracellulare, con un rafforzamento dell’anidride carbonica.
Decisero di vinificare il mosto ottenuto, con questa che chiameremo macerazione carbonica, col risultato di avere un vino profumato, leggero e morbido, praticamente senza tannini e sopratutto pronto in un mese.
I cugini francesi hanno sfruttato al meglio la scoperta dando la AOC, Appellation d’Origine Controlée: il vitigno da vinificare è esclusivamente il Gamay e la zona quella fra Lione e la Bassa Borgogna. Insomma il modo migliore per garantire un valore aggiunto di tipicità e costanza di produzione a vantaggio del consumatore.
Noi italiani abbiamo purtroppo copiato malamente creando un incredibile marasma di prodotti partendo, incredibilmente, proprio da una discutibile legislazione: il nostro novello si può commercializzare dalla mezzanotte del 30 ottobre, i vitigni con i quali si può fare sono sessanta (alcuni anche bianchi) di cui sette internazionali e lo si può produrre in tutte le regioni del paese.
Per avere la denominazione di novello è sufficiente che il 30% sia prodotto con la macerazione carbonica, per la restante parte si possono aggiungere vini prodotti tradizionalmente e fino al 55% anche vini dell’anno prima!
Naturalmente ci sono prodotti molto ben fatti e piacevoli, ma i francesi riusciamo a superarli solo per una questione di data…
Un buon vino novello si abbina come un bianco, per la temperatura di servizio intorno ai 14°C, per l’assenza di tannini e per i profumi di fragola e lampone non accompagnati dalla struttura di un vero vino rosso.
Le caldarroste sono un abbinamento stagionale perfetto.