Apri il portone di castagno ed entri nell’ombra fresca, odorosa di legni, piena di ricordi… sì, perché quando inizi a creare una cantina hai un’età ed un’esperienza che cresceranno di pari passo con la quantità e la qualità dei vini che nel tempo acquisterai.
Ma dopotutto acquistare non è il verbo giusto perché non si tratta di una mera attività economica: ogni bottiglia, soprattutto per i vini più longevi, dovrai stapparla per poterla interpretare e proporre al meglio, per capire se la tua cantina ha la mano sapiente e quali cambiamenti, quali sorprese ha in serbo, dopo aver accarezzato con il tempo ed il buio i vetri scuri.


Insomma entrare nella propria cantina è come entrare in una biblioteca dove ogni pagina dei libri già letti ti dà nuove emozioni, come ogni bicchiere di vino, con la differenza che la pagina la reinterpreti alla luce delle tue esperienze mentre il vino ci mette del suo, con il suo vivere e cambiare fino a spegnersi.
La temperatura costante e una buona umidità insieme al buio ed al ricambio di aria sono caratteristiche essenziali per la buona conservazione dei vini. Oggi esistono anche degli armadi frigo che riproducono la cantina ideale; in questo caso non mettete mai formaggi e salumi insieme al vino.
Per valutare a bottiglia chiusa un vino invecchiato il livello del liquido è fondamentale.
Il passaggio dell’aria dal tappo, pur lentissimo, fa comunque evaporare parte del liquido. Migliore è la tenuta del sughero migliore sarà il livello del vino. Naturalmente per i vini invecchiati il livello del liquido influisce in maniera determinante sul prezzo.
Pochi giorni fa ha lasciato la mia cantina una Magnum di Solaia 1998. La mail del cliente alla ricezione “grazie Claudio, tutto bene” è stata una soddisfazione.