Paragoniamo il cammino di degustazione ad uno spostamento da un luogo ad un altro con tutte le suggestioni visive e sensoriali che il viaggio comporta.
Osservare le regole rigidamente è come percorrere un’autostrada, un passaggio obbligato: i guardrail, poche uscite, gli autogrill anonimi, la velocità.
Interpretarle invece è come imboccare una strada tra le colline verdi, magari a volte sterrata e con cento sentieri da esplorare e mille posti da scoprire. È la libertà di sentire il paesaggio con lentezza che, badate bene, non è pigrizia ma la condizione per assimilare più sfumature possibili.
Cercherò di condividere con voi le sfumature del mio viaggio tra bottiglie eleganti e scintillanti bicchieri, senza mai dimenticare le mani sporche di terra del vignaiolo.
Io sono colui che conserva sulle labbra
Il sapore degli acini.
Grappoli ammaccati.
Morsi vermigli.
Pablo Neruda
2 pensieri riguardo “La degustazione, le regole e l’anima”